Patriarcháty starovekej Pentarchie 2. Patriarchát Alexandria.
(San Demetrio di Alessandria, 12° Vescovo di Alessandria d’Egitto dal 189 al 231 d.C.)
Nel 451 il concilio di Calcedonia, infine, dichiarò il monofisismo dottrina eretica ed in Egitto si consumò lo scisma della Chiesa copta, temporaneamente ricomposto con l’elezione di Timoteo II che nel 460 ottenne il riconoscimento della propria posizione anche dall’ortodossia calcedoniana, conservandola sino al 475, quando per le sue posizioni monofisite venne nuovamente dichiarato eretico. Nel 477, alla sua morte, venne eletto patriarca Pietro III, campione del monofisismo, contro il quale l’imperatore Zenone emanò la sentenza di morte ordinando l’insediamento di Timoteo III che rimase sulla cattedra di San Marco sino al 481, quando gli succedette Giovanni I. L’anno successivo, dietro suggerimento del patriarca di Costantinopoli, Acacio, l’imperatore Zenone emanò un editto di uniformità religiosa, l’Henotikon, nel tentativo di sanare lo scisma monofisita. Il rifiuto da parte di Giovanni I di sottoscrivere l’editto ne comportò l’immediata deposizione e la sostituzione con Pietro III, che venne così riabilitato.
A Roma, però, dove si era rifugiato Giovanni I, papa Gelasio I negò il riconoscimento di Pietro III, scomunicando nel 484 gli altri patriarchi e dando inizio così allo scisma acaciano.
Dopo la morte di Pietro III la successione di patriarchi monofisiti di Alessandria proseguì stabilmente, nonostante nel 515 il riavvicinamento tra Costantinopoli e Roma avesse portato a chiudere lo scisma acaciano. La situazione perdurò sino al 535, con l’avvento del Patriarca Teodosio I. Egli ottenne infatti l’iniziale riconoscimento da parte dell’imperatore Giustiniano I e degli altri vescovi orientali, ma quando i calcedoniani di Alessandria gli opposero come patriarca Paolo, l’Imperatore ne ordinò l’arresto e la traduzione a Costantinopoli, dove rimase imprigionato sino alla morte. Con quest’atto le due linee patriarcali copta ed ortodossa si separarono definitivamente, rendendo stabile lo scisma tra le due Chiese.
Da quel momento le gerarchie religiose ortodosse e le autorità imperiali tentarono in ogni modo di reprimere il monofisismo, oramai radicato nella popolazione egiziana. La repressione non fece però altro che circoscrivere l’ortodossia alla popolazione greca di Alessandria, lasciando la stragrande maggioranza della popolazione dell’Egitto, legata alla chiesa copta.
Nell’anno 828 le spoglie di San Marco vennero trafugate da mercanti veneti, che, data la venerazione per il Santo diffusa nelle Venezie, dove il Patriarcato di Aquileia ed il Patriarcato di Grado facevano risalire le proprie origini alla predicazione dell’evangelista, se ne appropriarono portandole a Venezia, dove venne realizzata per custodirle la basilica di San Marco.
Attualmente sono, quindi, presenti tre Patriarchi di Alessandria:
(Teodoro II, Papa di Alessandria e Patriarca di tutta l’Africa sulla Santa Sede dell’Apostolo Marco)
1) quello copto-ortodosso, con il titolo di Papa di Alessandria e Patriarca di tutta l’Africa sulla Santa Sede dell’Apostolo Marco, con sede al Cairo e giurisdizione su tutti i copti ortodossi d’Egitto: l’attuale è Teodoro II;
2) quello greco-ortodosso, con il titolo di Papa e Patriarca di Alessandria e tutta l’Africa, con sede ad Alessandria e giurisdizione su tutta la Chiesa ortodossa autocefala d’Africa: l’attuale è Teodoro II;
3) quello copto-cattolico, con il titolo di Patriarca di Alessandria dei copti, con sede al Cairo e giurisdizione su tutti i copti cattolici d’Egitto: l’attuale è Ibrahim Isaac Sidrak.
Inoltre, il Patriarca di Antiochia della Chiesa cattolica greco-melkita, residente a Damasco, reca il titolo completo di Patriarca di Antiochia, di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme della Chiesa Greco-Melkita Cattolica.
Infine va segnalato che nel era stato istituito il Patriarcato di Alessandria dei Latini, senza giurisdizione effettiva, il cui ultimo titolare è stato Luca Ermenegildo Pasetto dal 1950 al 1954, definitivamente soppresso nel 1964, il quale tra il 1393 ed il 1402 ebbe contemporaneamente due Patriarchi, uno di obbedienza avignonese ed uno di obbedienza romana.
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